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Valentina Garozzo

Pillola blu o pillola rossa?


Morpheus: “Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo. Non sai bene di che si tratta, ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello, da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando...” Neo: “Di Matrix” Morpheus: “Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque, è intorno a noi, anche adesso nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo dinanzi agli occhi, per nasconderti la verità.” Neo: “Quale verità?” Morpheus: “Che tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado purtroppo di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. È la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.”

Questo è il famosissimo discorso di Morpheus a Neo in “The Matrix” dei fratelli Wachowski (1999).

Quest’altro invece è il testo del Meme tratto dalla stessa scena:

Pillola azzurra: Continui la vita di merda.

Pillola rossa: Uguale. Solo che è alla fragola.

Era da un po’ che pensavo di scrivere qualcosa su questo Meme, che personalmente trovo molto divertente e che mi dà l’occasione di parlare di un malessere molto profondo e diffuso che sta ancora ipnotizzando tante persone.

Alzi la mano chi in questi mesi, anche se in qualche modo connesso, o in cammino verso la propria interiorità, ha pensato: Tutto ciò che sto facendo per risvegliarmi, per liberarmi, non funziona o, se funziona, ha il minimo impatto su una realtà che è molto più grande di me. Tutto ciò che sto cercando di fare alla fine applica solo una patina colorata ad una vita che comunque così come è, è una merda. La pillola rossa è servita solo a dargli un sapore un poco più gradevole.

Diciamola tutta. Siamo onesti fino in fondo. Non verremo considerati meno bravi, o meno spirituali se lo ammettiamo, non c’è un giudice, non è una gara.


Nessuno è rimasto immune a questo 2020, nemmeno i più illuminati e puri di cuore.

Chi si sente al di fuori dei giochi o delle questioni, secondo me, nasconde il vero a se stesso. Quest’anno siamo stati tutti presi e ribaltati come calzini. Siamo stati tutti messi di fronte alle nostre paure più grandi e a tutti gli scheletri nell’armadio che in qualche maniera tentavamo ancora di tenere nascosti. Detto fino in fondo cari amici, credo proprio che tutto questo sia capitato con ragione, non ci vedo ombra di cattiveria, non credo in un Dio sadico che in una qualche maniera si diverta a vederci soffrire, anzi... Semplicemente, penso, che non fosse più sostenibile andare avanti così e che ce la siamo voluta e creata questa situazione, perché ci voleva qualcosa di brusco per scuoterci tutti. Per scuotere anche chi stava già tentando di vivere la propria vita con maggiore coscienza… questa è stata l’opportunità per comprendere che forse c’era ben altro che si poteva fare oltre che limitarsi ad assaporare il gusto alla fragola della pillola rossa.


Questo è dunque un invito a riconoscere questi sentimenti di frustrazione, che sono più che legittimi in una tale situazione, e ad andare oltre: oltre ad ogni superficie, oltre ad ogni apparenza e illusione, anche a quella che ci fa credere che non ci sia via di scampo e che anche se scegliamo la pillola rossa “tanto è una presa in giro, perché tanto tutto rimane uguale”. È un invito a prendersi la responsabilità individuale di andare più a fondo, di essere sempre più autentici, sempre più obiettivi e di integrare davvero gli insegnamenti mettendoli in pratica fin dalle più piccole azioni quotidiane, con ancora più determinazione. Perché se da un certo punto di vista può essere vero che la vita può apparire come una merda e può continuare a rimanere come tale anche dopo aver scelto quella benedetta pillola rossa, in realtà ciò che deve cambiare è la nostra prospettiva sulla merda: perché senza la merda su questo Pianeta sarebbe ben difficile creare qualcosa di migliore.


Il buon De André diceva bene:

“Dai diamanti non nasce niente

Dal letame nascono i fior”.


Quindi, da bravi alchimisti, creativi e trasmutatori, usiamo lo svantaggio a nostro vantaggio: onoriamo e ringraziamo anche la merda, però poi andiamo oltre, andiamo più a fondo, trasformiamo la 'materia prima' e facciamo nascere da essa qualcosa di migliore.

Le capacità le abbiamo tutti, basta davvero solo prendersi in carico la responsabilità di come decidiamo di vivere la nostra vita.

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